domenica 20 febbraio 2011

L'ho trovato io

Giovedì scorso, alla fermata dell’autobus, l’ho visto. Ho capito subito che era stato abbandonato. Un libro in brossura, edito nel 2007, Vivi tu per me, di Paolo Mosca. Un libro dalla trama atroce, di un autore per me sconosciuto. Copertina rossa. Che facevo, lo lasciavo lì? L’ho preso. Ho iniziato a leggerlo per il tragitto verso casa, poi l’ho ripreso dopo cena, dopo un paio di telefonate e una serie di impegni. Risultato: ho fatto nottata. Dovevo finirlo. Scritto male, non mi ha convinto neanche un po’. Ma ho pianto , ero disperata. Per un paio di coincidenze balorde. Per dettagli strappati alla mia vita, ai miei giorni. E’ il secondo libro che “trovo” per caso e mi parla di me. Non ho strumemti per dare alcuna spiegazione. Rimango basita. Cosa vuole dirmi questo libro che domani libererò ancora? Chi c’è dietro questo messaggio? E’ un caso che sia un libro a parlare a me? La risposta è dentro di te. (e però è sbajata).

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