venerdì 29 aprile 2011

Nè morta nè guarita

Come un pupazzetto che non riesco a costruire, con i pezzi che non ce la fanno a rimanere insieme. Mi sento così, con tutti i pezzi staccati. Non sono morta né guarita. E probabilmente nemmeno con l’operazione morirò, né guarirò. Non voglio stare tra i malati, mi infastidiscono, con le loro teste all’ingiù nelle sale d’aspetto. Tutto di loro va giù, non li sopporto. Eppure in quelle stesse sale d’aspetto mi fanno tenerezza e mi trovo spesso a dire loro parole incoraggianti. Non voglio stare tra i sani, che si annoiano alla malattia, che non credono alla malattia. Sanno ferire con la loro inconsapevole leggerezza. Urtano il sistema nervoso quando si lamentano della routine che tu vorresti indietro, si lamentano di dover tornare in ufficio mentre tu devi andare in ospedale. Ti dicono “dai che tutto si risolve” e tu immagini di mandarli in culo. Ma sinceramente, ti fa bene sapere che loro non conoscono la tua sofferenza. E ti fanno comodo perché ti trascinano nella vita, grazie a loro continui ad uscire, ridere, tirar tardi, comprare camicie a fiori.
Allora cosa sono io, dove vado? Tra un paio d’ore prenderò un treno. Qualcuno mi aspetta, qualcuno non ne vuole sapere di me. Ma io son qua, aspetto che la buriana passi, disegnerò questo momento sulla pelle e organizzerò il mio viaggio. È così che andrà.

1 commento:

  1. Ti auguro che il tuo tragitto sia verso il "guarita", da qualsiasi cosa...

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