mercoledì 23 dicembre 2009


Il panettone non è solo un dolce ipercalorico. Se decido di mangiarne una fetta, me la godo senza sensi di colpa, pensando alla leggenda secondo la quale è nato per amore dalle mani di un cuoco sapiente ma povero che voleva fare un dono speciale alla sua amata.
Se faccio un regalino o un regalone a qualcuno, lo faccio con amore, lo incarto, scrivo un biglietto.
Passo del tempo con le persone a cui voglio bene, a Natale e per il resto dell'anno.
Cantare, ballare e sorridere sono cose che vengono così, da sole.
Indosso qualcosa di rosso, di sexy e di divertente.
Ascolto la signora sull'autobus che mi svela la ricetta dei suoi tortellini. Non farò mai i tortellini a mano, ma che gioia immaginarmela mentre fa tardi la sera, alle prese col ripieno, pregustando l'approvazione di figli e nipoti!
Parlo di renne con Leo.
Il Natale amplifica gioia e dolore. Questo Natale per me amplifica pace e amore. E la consapevolezza prende forma in un abbraccio lungo lungo.
Che possa amplificare nei vostri cuori la vostra gioia di vita.
Buon Natale.

lunedì 21 dicembre 2009

Cacca!


Caro Alemanno,
parlo con te, con la tua faccia sveglia a cui sembra saltato un cromosoma. Roma è un incanto, lo sai, no? Il centro a Natale è talmente bello da strapparti il cuore. Eppure non hai scrupolo nel ricoprirla di merda. Non si può camminare sul lungotevere senza scarponi chiodati e ombrello aperto, tutto, terra e cielo, è avvolto dagli escrementi degli uccelli. Le automobili, parcheggiate anche solo per un'ora, vengono corrose, anche il motore arriva a galleggiare nello schifo. Ci vorrebbero quarantamila euro per allontanare storni & co. tramite ultrasuoni. So' troppi Alema'? Per evitare di imbrattare la città più bella del mondo? Io ti inchioderei ai sanpietrini di via arenula e ti farei morire soffocato da cotanto olezzo.
Ho letto che hai impedito l'apertura di una mostra scientifica per bambini sulla CACCA perchè ti sembrava un argomento osceno. M'aaa spieghi questa Alema'?

E scusate l'argomento molto poco natalizio, avrei dovuto parlarvi di biscotti allo zenzero.

giovedì 19 novembre 2009

Non è tutto rose e fiori quello che luccicano

"Signorì, io venno la frutta co' mi' genero, vennemo a basso prezzo, la robbba un po' acciaccata. Non immagggina quanto vennemo alle signore che parono facortose. Quelle 'mpettite, tutte profumate e eleganti, che pare che so' signore e poi se magnano le banane nere pe' spenne poco. Che poi er probbblema 'o sa qual è co' ste signorone? Nun è che toccheno co' delicatezza, no, ce vanno co' le unghie lunghe co'o' smarto dentro a la robbba. Ce rovineno. Quante pesche c'hanno fatto butta'! E' proprio vero, signorì: nun è tutto rose e fiori quello che luccicano. Fanno così i morti de fame, voteno berlusconi e se sentono signori. Se mettono 'o smarto e se magnano 'a zozzeria"

Vi riporto la saggezza che oggi mi è stata dispensata, da un simpatico signore anziano, in autobus. Sgrammaticata ma lucida analisi, non trovate? E poi mi chiama signorina, come non adorarlo? :)

mercoledì 11 novembre 2009

L'ora blu

"Un altro momento bellissimo era per la ragazza Paola quando tutto- cielo mare costa- si inazzurrava. "Die Blaue Stund", le aveva insegnato a dire Willi: l'ora blu.
( Da L'ora blu di Camilla Salvago Raggi)



(E questa è Bella, la prima moglie di Chagall, che legge. A Pisa, palazzo blu, fino al 17 Gennaio, c'è la mostra Chagall e il mediterraneo)

lunedì 2 novembre 2009

Appesa al mio viaggiare

Da piccola, con la mia famiglia, non avevo la possibilità di viaggiare. Ci potevamo permettere le vacanze al mare, in montagna, sempre nello stesso posto e in appartamenti. A casa non stavamo mai, neppure una domenica. Salivamo sulla macchina tutti e cinque e giravamo per Roma, per i castelli romani, Anzio, oppure per le montagne nei dintorni. Sulla neve ci portavamo i thermos di stracciatella calda. Durante il tragitto noi tre sorelle cantavamo a squarciagola e mio padre ci implorava, in molisano, di dargli pace, che doveva concentrarsi sulla guida. Mia mamma era sempre sorridente. Nessun "viaggio vero" di famiglia, eppure è proprio durante quelle domeniche che nacque il mio spirito errante, la mia passione per il girare.
Da qualche giorno faceva capolino in me, il pensiero di non essere mai stata in un albergo assieme ai miei. Allora ho prenotato due stanze in un hotel a 4stelle, per una notte, in una città non troppo lontana. Napoli è grandiosa per posti, atmosfera e gente, anche se per niente valorizzata. Ma non è di Napoli che voglio parlare. Voglio ricordarmi per sempre della fatica a stare dietro agli instancabili e curiosi di mamma e papà. A quanto rompe lui, ossessionato dal mangiare e dal tenere sempre tutto sotto controllo. Al buonumore di lei. A certe cose, che per mia fortuna o mio malgrado, ho ereditato da loro, come l'irresistibile tentazione a prendere in giro chiunque, tutta paterna, o il cantare per la strada all'improvviso, tutto materno. Tutti e tre siamo un simpatico siparietto, devo dire. E in effetti ogni tanto il mio amore ci osservava e rideva. Con lui è tutto così naturale, anche prendere un pezzo di passato e analizzarlo, rivivere le proprie radici e farci pace, senza aver litigato.

giovedì 29 ottobre 2009

Mia cara I.

Nipote cara,
ti scrivo per cercare di strapparti all'inquietudine e di fare chiarezza dentro me. Quanto ti amo io non so dirlo. Posso solo dire che la tua nascita ha cambiato la mia vita. Che il tuo sorriso e il tuo affetto riempiono i miei giorni, mi salvano da disperazioni. Adesso non voglio che l'ombra dell'adolescenza spezzi il nostro legame. Non voglio che tu pianga da sola. Sono terrorizzata da questo mondo in cui stai crescendo, dai tuoi silenzi, dalle ribellioni. La vita è tua, hai ragione, non sei proprietà di altri, ma per l'amore del cielo non allontanarmi, fammi capire. Io voglio vedere il tuo mondo dal tuo punto di vista, darti una mano, non farti perdere la gioia che ti contraddistingue. Che ne è stato della nostra complicità? Ho spiato i tuoi movimenti su questo maledetto web e adesso devo trovare il coraggio per dirtelo, per scusarmi e per affrontare argomenti "grandi". Come faccio a trovare la chiave giusta? Tutto si ingarbuglia... ma qualche buon consiglio 'sta zia che ti somiglia tanto potrà dartelo, no? Intanto ti dico di sorridere. Guardati allo specchio e sorridi. Smetterai di sentirti brutta, perchè tu sei bella. Anche tua zia che si sente un ragno quando sorride è bella. Ti voglio bene.

giovedì 22 ottobre 2009

Fuga dell'anima

Non leggo quasi mai l'oroscopo. Sono convinta che se lo leggessi adesso mi direbbe che sto godendo di alcuni favori da parte di qualche pianeta. Sono serena. Nonostante i nodi da sciogliere, i problemi, le paure, le preoccupazioni. Mi sembrano ostacoli che naturalmente campeggiano nelle vite di ognuno. Faccio un sacco di cose in questo periodo ma la stanchezza non grava sull'umore. Mi alzo la mattina presto e sono felice di osservare il sole che nasce. Un libro di Murakami, una canzone di Capossela, degli stivali blu, caldi, che mi fanno sentire ragazzina. Anche gli oggetti mi sorridono. E, come le stelle del piccolo principe, mi fanno ridere. Domani parto e torno lunedì, una pausa un più più lunga del solito week end mordi e fuggi. Una pausa dal lavoro. Una pausa per andare a versare un mare d'amore.
Per andare a posare la mia anima, per assecondare la sua fuga, continua, a perdi fiato.

mercoledì 30 settembre 2009

Fa rumore ogni notte

E converrà che la notte mi amichi,

la notte che s'incrina coi suoi scricchi

e cigolii, coi suoi fruscii impudichi,

che attenda, e spii... e altri giorni conficchi,

e dei passati l'arruffo districhi...

Coi tuoi fantasmi vuoi che mi rannicchi?


Patrizia Valduga

Non soffro d'insonnia, è solo che il mio animo si agita al calar del sole. Si avvicendano le voci di sogni in abito blu e assenze pettinate, eleganti. La notte è molto più caotica di questo open space con le scrivanie in salita. Sono giorni di operosità silente, ricarico le batterie lavorando.
Voglio una notte d'amore, passione, temporale, una notte che renda muta l'inquietudine.

lunedì 28 settembre 2009

Farei di tutto, tutto, tutto

Farei di tutto, tutto, tutto
Ma proprio tutto, tutto eh-e-e-è
Farei di tutto, tutto, tutto
Ma proprio tutto...
Per non diventare come te


domenica 27 settembre 2009

Giocare la partita, fino in fondo, con decisione

In questi due giorni ho dormito. Ho comprato un pigiama, una camicia, un lucidalabbra, un fermaglio per capelli a forma di libellula, un coprispalla, dei calzini. Ho stretto mani piccole e forti. Ho visto mio nipote piangere perchè sta vivendo i primi "abbandoni" e ridere a crepapelle per i burattini russi. Ho aiutato un'amica e chiesto aiuto a mia volta. Ho avuto freddo e caldo. Ho rammentato che si sopravvive sempre. Un po' più indurita dai giorni, ho preso decisioni e mi sono consolata, mentre grandi unghie mi strappavano via qualcosa dal petto. Questa sera ho di nuovo paura e adesso posso solo aspettare l'alba. Ma io non mi tiro indietro, la vita me la gioco.

venerdì 25 settembre 2009

Somiglianze

A small seed

Poco cibo, niente amore. Berlusconi, Ghedini, Feltri. La sveglia alle sei. Il traffico. La puzza. Il raffreddore, l'emicrania. L'estratto conto.
Che ci faccio qui? Mi metto a cantare "meno male che silvio c'è" o mi metto a spostare tristezza e tutto il resto?
Ho riposto un piccolo semino sotto terra stamane, ho fatto una cosa per me. Mi sembra di respirare meglio adesso.
E nel fine settimana mi concederò un regalo. Che dite profumeria? Intimissimi? Stivali blu?
Finite bene la settimana, mi raccomando!

giovedì 24 settembre 2009

Harod e Maude


Mi hanno prestato questo film dolcissimo e credo proprio che lo (ri)vedrò. Ho un urgente bisogno di tenerezza, di una coccola. La colonna sonora è di Cat Stevens, carezze assicurate.
Oh, però in prima serata si vede cosa accade ad AnnoZero. Eh.

mercoledì 23 settembre 2009

Se tu mi chiedi come sto

Buongiorno Julia, come stai?
Ho bisogno di un saluto per iniziare questo giorno. Di un po' di affetto, prima di infilarmi la giacca, di truccarmi e di buttarmi in riunione. Mi manca, sarò infantile. Questa mancanza spezza un filo. Buonagiornataju'.

martedì 22 settembre 2009

Triglie

Oh. Ecco il mio spazio ancora candido. Meglio, così posso lagnare in libertà, senza pensare di dar noia agli altri. Ci sono poche persone su cui so poggiare la testolina e piangere libera, benedico la loro presenza e non solo perchè "ascoltano" le mie lacrime, ma perchè ridono dei miei sorrisi. Ci sono altre persone di cui stasera sentirei volentieri la voce o l'odore della pelle. Eppure sono qua sola solerrima a pensare di annegare le triglie nel valium prima di farle diventare la mia cena. Mi sento tanto stupida, anche dopo la doccia alla lavanda. Quelle triglie adesso prenderanno peperoncino, pomodoro e poco olio. Eh sì, poco olio, perchè da ieri sono a dieta. Come a dire: regime ipocalorico e carenze affettive, prendete pure possesso di me. Torniamo al dunque: cena con le triglie e bom, oblio, letto, stop. Niente musica, niente amati libri, niente pensieri, niente solitari con le carte che tanto non verrebbero. Tra l'altro nemmeno possiedo un mazzo di carte.
Voi qui dateci dentro con le birre, ci sono anche i pretzel. Buona vita. E cose così.

Tadà!

Ed eccoci qua. Era troppo tempo che non prendevo uno spazio per me, per scrivere un po'. Avviso tutti: in genere scrivo quando sono triste. E oggi non niente eccezioni: mi sento uno straccio. Un gatto sotto il temporale. Una stella senza cielo. Che patetica, eh?
Non andrà sempre così, per tanto dolore troverò un senso.
Per tanta rabbia troverò una casa.
Questo gattino lo accudisco io.
Bentrovati bloggers, vi spillo una guinness e vi faccio accomodare.