sabato 13 marzo 2010

In ogni muffin c'è un angolino che...

Non è la giornata perfetta. Ho visto momenti migliori. Per dirne una, ho una spada di Damocle sulla testa. Mi piacerebbe afferrarla e fare un numero alla Kill Bill, anche se non credo che la tuta gialla di Uma Thurman mi donerebbe. Sogno di mettere a ferro e fuoco un'intera realtà.
Eppure, sarà che ieri sera ho visto l'ultimo film di Ozpetek, che strappa così bene l'amore dal cuore, sarà per il disegno sulla storia di Ulisse che Leo ha realizzato per me (sapete c'è Eolo che soffia riccioli e dietro ci sono i nostri nomi scritti malissimo e lui l'ha espressamente fatto per me, per farmi compagnia durante le visite mediche), sarà perchè c'è il sole... ma io ho deciso che non è tempo di mettere a ferro e fuoco proprio niente. E' tempo di fermarmi, di fare solo quello che fa bene a me, che è comunque tanto. Ho spremuto quattro arance, fatto un caffè nero e denso e mangiato un muffin per colazione. In ogno muffin c'è un posto in cui si accumulano le gocce di cioccolato, croccanti, sprofondano insieme nella pasta morbida. E nemmeno l'ultima parte del cornetto algida, quel conetto minuscolo di cioccolato, fornisce un tale piacere. In un colpo solo penso che andrò dal parrucchiere e accetterò l'invito di fare una passeggiata al lago, penso che appena farà caldo indosserò i miei nuovi vestiti leggeri. Penso che viaggerò. Penso che voglio vedere i miei amici felici e insieme, proprio come nei film di Ozpetek. In un colpo solo sorrido, perchè ho riconosciuto il dolore già vissuto e ho alzato le braccia, mi sono arresa. Non ho più paura. Credo che la voglia di vita si nasconda in posti piccolissimi, come quel posto dei muffin in cui di addensa il cioccolato.

martedì 9 marzo 2010

Ti lascia sola

La pioggia cade tranquilla da ore. Niente è più terribile di questa tranquillità. Inesorabile e sorda, ti lascia sola a soffocare la rabbia. Che non puoi gridare, tanto non c'è nessuno ad ascoltarti. Ti lascia sola. Un temporale sfogherebbe il suo impeto con te. Il sole ti darebbe fastidio, verrebbe a scuoterti e farti compagnia. Ma questa pioggia indifferente ti lascia sola, non servi più. Non resta che tirarti su il cappuccio. E sprofondare.

domenica 7 marzo 2010

Cronaca del week end. Olè!

Madrid per la prima volta invernale, con un tempo infernale. Sempre bella, sempre olè olè. Abbiamo dormito pochissimo, sono distrutta. Ma in queste poche ore ho respirato aria spagnola e bevuto di tutto di più. Ho studiato il modo di vestire delle spagnole sulla metro, in giro per tapas, ad una festa di compleanno. Sono stata felice e disperata, con la paura e l'insicurezza che riaffiorano ogni volta che vogliono. Una ricciolona di tre anni mi ha chiamato amica e ha cantato Bella Ciao, con un'interpretazione serissima. Ho comprato quintali di camicetas. Ho scoperto il valore di chi ti resta, sempre, accanto.
Gente, se andate a Madrid andate al Rincon de la Habana, nei pressi di Piazza di Spagna e ordinate un daiquiri alla fragola, tanto per comuinciare. Poi tornate qui e ringraziatemi.