mercoledì 14 aprile 2010

Bye Bye

Oggi mi si sta incagliando di nuovo la vita. La giacca troppo leggera, muoio di freddo. Gli occhi troppo brutti, devo truccarli. Le margherite tutte chiuse, ho sussurrato loro di rimanere così. Siamo alle solite: Julia troppo qualcosa, inadeguata, va piano mentre tutti corrono. Bisogna invertire la rotta, mi dico, mica convinta. Poi arrivo in ufficio e li vedo tutti in fila. Oggi vengono a portarsi via un pezzo della mia vita. Due anni interi. Quelli che "la prego parli con me". Mi servono le punturine. Io sono una malata molto forte. E come faccio a portare mamma dal medico, te la incolli tu? Quelli che mi hanno dato del lei e hanno mandato biglietti intrisi di gratitudine. Quelli che "lei magna coi sordi mia". Mi mandi una borsa termica per il farmaco, ma grande, così ci metto anche la coca cola. Quelli che sbagliano le parole. Che balbettano. Il vecchietto che mentre ti parla casca, tu senti un botto e poi gli improperi rivolti alla badante. Quelli che smontano i dispositivi e si iniettano miscele fai da te. Che vogliono a tutti i costi sapere "il punto esatto" del frigo dove mettere le medicine. Quelli che io chiamo l'avvocato. E anche la stampa. Quelli che mi mandi pure il materiale ma nascosto, che la bambina è femminuccia e si vergogna della malattia. I logorroici e gli impauriti. Ve ne andate tutti, vi portate dietro anche tutto il lavoro fatto dentro di me. Lo scavarmi nell'anima per aiutarvi senza portarmi a casa i vostri problemi. Come la chiamano, intelligenza emotiva? Adesso che vi vedo andare via mi sento stupida, emotivamente e in tutti gli altri modi che si possono immagnare. Non dovevate andarvene oggi, con la vita incagliata. Mi mancherete.

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